Ormai si sono creati due partiti, al di là di quella che è la situazione mondiale drammatica. C’è quello del no, nel senso di chiudere la stagione annullando i campionati e pensare a preparare la prossima stagione eventualmente anche con partenze ritardate. In questa lista ci sono il ministro dello sport Spadafora in testa, il presidente dell’Assocalciatori Tommasi, i presidenti Cairo, Cellino, Spinelli, Colombarini, Sticchi Damiani, Preziosi, Guarascio. Dall’altra con il presidente della Figc Gravina in testa, i presidenti dei club in lotta per la promozione nelle varie categorie. Insomma, è diventato anche un gioco delle parti come ovviamente accade sempre in simili casi. Finire la stagione senza intaccare la prossima è proprio l’obiettivo del numero uno del calcio che però ha escluso la nuova serie A a 22 squadre. Il presidente della FIGC Gabriele Gravina a dispetto delle ultime dichiarazioni di Tommasi e Spadafora ha detto: “La priorità è terminare i campionati entro l’estate, senza compromettere la stagione 2020-21. Non possiamo permetterci un’estate piena di contenziosi sul profilo procedurale e legale. Vincenzo Spadafora ha detto che proporrà il blocco delle attività sportive fino alla fine di aprile compresi gli allenamenti, aspetterei la decisione del Consiglio dei ministri. Certo, è un messaggio che richiede alcune riflessioni: la prima riguarda il momento di grande difficoltà che stiamo vivendo e che sta cambiando i nostri modelli di vita. I nostri campionati sicuramente non riprenderanno prima di maggio, questo era uno scenario che avevamo già ipotizzato”.