GIOCODUROSono bastati due ostacoli a rendere il Benevento nuovamente vulnerabile. Dopo la vittoria di La Spezia e la successiva conferma interna contro la Ternana, i giallorossi sono stati frenati dal doppio turno esterno di Cittadella e Brescia, squadre contro le quali nel girone di andata avevano fatto bottino pieno al Vigorito. E invece è stato un uovo amaro, quello offerto dal calendario in occasione delle festività pasquali. La sorpresa l’hanno trovata gli avversari, bravi a trasformare le uniche chance capitate a tiro approfittando del solito inizio stentato della compagine di Baroni. I ko maturati in Veneto e Lombardia hanno infatti una matrice comune, quella dell’approccio errato alla gara, un problema che perseguita ormai da troppo tempo la Strega. Non è un caso che i giallorossi nella classifica dei secondi tempi sarebbero abbondantemente primi, ma è nella frazione iniziale che fanno fatica, in special modo nel primo quarto d’ora. Ad approfittarne sono state – tra le altre – Perugia, Spezia, Cittadella e Brescia, e solo contro i liguri la rimonta è stata portata a termine. Da diverse settimane Baroni è alle prese con la risoluzione di un enigma che a quanto pare è molto più difficile di quanto ci si aspettasse. Una soluzione che il club spera di trovare anche attraverso la decisione di mandare la squadra in ritiro fino a data da destinarsi. Dopo il ko del Rigamonti, arrivato comunque dopo una prestazione negativa da parte di Lucioni e compagni, la società ha optato per una sterzata decisa con l’augurio che le cose possano cambiare già dalla sfida con il Vicenza. Il calendario delle ultime giornate – di cui parliamo nell’approfondimento interno – vede sulla carta un Benevento avvantaggiato dall’assenza di confronti diretti sul proprio cammino ma comunque insidiato da diverse sfide ostiche contro squadre in lotta per la salvezza. Ci sarà da battagliare, e per farlo è necessario mutare un atteggiamento passivo nell’approccio alla gara e decisamente remissivo nei minuti successivi allo svantaggio. E’ questo che va migliorato, perché se è vero che il Brescia ha avuto la fortuna di trovare l’episodio giusto per mettere il naso avanti, lo è altrettanto che il Benevento non ha fatto molto per alzare i ritmi della sfida, conquistare il centrocampo e imbastire un’azione manovrata degna di nota per provare a dare fastidio alle Rondinelle. La Strega è caduta nella trappola dell’ostruzionismo, delle perdite di tempo, del gioco spezzettato. Tutti elementi che rappresenteranno delle costanti in un finale di stagione in cui partite aperte, gioco armonioso e capovolgimenti di fronte sembrano voler lasciare spazio a concretezza e solidità. Un finale in cui il peso dei risultati si inizia ad avvertire in ogni zona della classifica. Il gioco, insomma, si fa duro. E’ ora che i duri comincino a giocare.

Francesco Carluccio per Corrieresannita

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