In un modo o nell’altro, saremo davanti a qualcosa di storico. Il Napoli di Sarri è una delle squadre che giocano il miglior calcio d’Europa, e dunque del mondo. Vederla in esibizione al Vigorito, in una notte come quella del 4 febbraio e in una gara che conta, rappresenta dunque motivo di orgoglio per un’intera città e comunità. C’è poi l’aspetto relativo al campo, al risultato, ai classici bastoni tra le ruote. Il Benevento è in grado di far inceppare i meccanismi di questo Napoli? A guardare le ultime prestazioni si direbbe di no, se non altro per una questione di fragilità difensiva. Alla Strega mancano certezze che in serie A dovrebbero rappresentare la base per la costruzione di ogni squadra. Smarrito Lucioni, i sanniti hanno perso loro stessi. Troppo importante il capitano per De Zerbi, ma è anche troppo poco il tempo per piangersi addosso. Ben lungi da evocare miracoli, quello che i tifosi giallorossi chiedono alla squadra è un impegno che vada ben oltre le proprie capacità. Se si vuole evitare il ruolo di sparring partner occorrerà superare più di un limite. A partire da quelli tecnici per arrivare a quelli atletici. Siamo onesti, alla vigilia non sembra esserci partita, ma nel calcio di ribaltoni ne sono avvenuti. Dal punto di vista della fame, gli stimoli dovrebbero essere gli stessi. Con una Juventus che non molla niente, per il Napoli ogni weekend ha le sembianze di un’ultima spiaggia così come per il Benevento. Che punti per la sua strada non ne può disperdere più, e che è atteso da due sfide da Champions in rapida successione, considerando che dopo il derby il calendario propone la trasferta dell’Olimpico contro la Roma. C’è curiosità nell’ambiente per capire se realmente l’allenatore sannita sia in possesso dell’antidoto giusto per giocarsela alla pari. Il mercato di gennaio ha portato una ventata fresca nello spogliatoio, ma i risultati non hanno mostrato miglioramenti, anzi. Nelle ultime due sfide il Benevento ha pagato a caro prezzo le distrazioni di una difesa mai all’altezza, vanificando quel poco di buono fatto in fase di costruzione e finalizzazione. Guilherme sembra essere in grado di accendere la luce, ma Coda è stato poco servito e dovrà vestirsi da Superman per finalizzare le occasioni che gli capiteranno da qui a fine stagione. Noi speriamo ne siano sempre più, ma in una squadra che lotta per non retrocedere finiscono per essere sempre meno. E dunque più pesanti. Insomma, oltre Mertens, Callejon, Hamsik e compagni resta una montagna da scalare ben più alta dello stesso Napoli, che si presenterà nel Sannio forte del sostegno di oltre milleseicento tifosi nel settore ospiti e di parecchi altri nei vari settori del Vigorito. Sugli spalti, comunque vada, sarà uno spettacolo colorato visibile in tutto il mondo. E per Benevento città, dopo anni di sogni infranti, sarà comunque festa.
Francesco Carluccio per Corriere Sannita
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