Il sindacato Uil (Unione italiana del lavoro) ha lanciato oggi una petizione popolare che si propone di raccogliere firme a sostegno di cinque provvedimenti, che se il governo e il Parlamento si impegnassero ad approvare, potrebbero segnare una vera svolta nella lotta all’evasione fiscale. L’obiettivo è di 500mila firme che si potranno apporre, dal 1° maggio al 30 giugno 2014, presso le sedi Uil su tutto il territorio italiano e per via telematica attraverso il sito ufficiale www.uil.it. L’Agenzia delle Entrate ha stimato un Tax Gap di 90 miliardi di euro all’anno, si tratta della differenza tra l’ammontare delle imposte che l’amministrazione fiscale dovrebbe raccogliere e quello che raccoglie effettivamente. Secondo i numeri illustrati dalla Uil, ogni anno in Italia vengono evasi 180 miliardi di imposte, in pratica 15 miliardi al mese, ossia 500 milioni al giorno e, volendo essere ancora più precisi, 20,8 milioni di euro all’ora o 347mila euro al minuto. Se tutti questi soldi venissero recuperati si potrebbero notevolmente ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti e pensionati. La Uil propone dunque cinque provvedimenti. Il primo consiste nell’estendere il “contrasto di interessi” aumentando le detrazioni e le deduzioni esistenti e introducendo altre misure per la manutenzione e riparazione di beni mobili non di lusso e la manutenzione ordinaria di beni immobili. Per questo provvedimento occorre prevedere il potenziamento della tracciabilità dei pagamenti. Un altro provvedimento dovrebbe portare alla riorganizzazione dell’apparato statale e si baserebbe sulla creazione di una vera e propria struttura per l’accertamento grazie alla quale dovrebbe essere possibile incrementare i controlli e destinare a essi più risorse ed energie umane. Finora in Italia il personale addetto ai controlli è la metà rispetto alla media dei Paesi Osce. Il terzo provvedimento punta a introdurre una sanzione per chi evade che preveda l’interdizione all’accesso alle agevolazioni fiscali e ad alcuni servizi per un periodo di tempo stabilito in base all’ammontare dei redditi evasi. Un altro provvedimento porterebbe al potenziamento del ruolo degli enti locali che dovrebbero essere coinvolti effettivamente nella lotta all’evasione, rendendo possibile l’incrocio delle tante banche dati pubbliche che sono presenti in Italia, usando al massimo il digitale e le procedure altamente informatizzate. Infine, il quinto provvedimento, proposto dalla Uil, richiederebbe l’elevazione a rango costituzionale dello Statuto dei Diritti del Contribuente, in modo da assicurare trasparenza, adempimenti più semplici, certezza ed esigibilità dei diritti dei cittadini nel loro rapporto con il Fisco. Infine, secondo la Uil, le risorse che sarebbero recuperate dalla lotta all’evasione dovrebbero essere destinate alla riduzione delle tasse.
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