Le novità volute dalla CIA: chi froda paga, non solo sanzioni amministrative per chi produce e tracciabilità dell’intera filiera del latte.
“Esprimiamo grandissima soddisfazione per l’approvazione del decreto Campolibero. Finalmente, per la prima volta, si fa chiarezza su un comparto di primaria importanza per l’economia del Paese fino ad oggi ostacolato da eccesso di norme e burocrazia”, ha dichiarato Alessandro Mastrocinque, Presidente della CIA regionale campana.
“Abbiamo fortemente voluto, ed ottenuto, l’inasprimento delle sanzioni e la tracciabilità obbligatoria per l’intera filiera del latte. Dunque non solo la sanzione amministrative per chi non rispetta le regole delle produzioni di qualità e delle dop ma anche multe e penali che possono portare anche alla chiusura dello stabilimento”, ha continuato
“Queste novità del decreto, promosse e difese dalla CIA, rendono il comparto trasparente ed a garanzia del fatto che nei caseifici dop entrerà solo il latte di bufala dei nostri allevatori”, ha concluso il Presidente della CIA, Alessandro Mastrocinque.
“Fino ad oggi, l’eccesso di norme e la burocrazia hanno generato confusione danneggiando gli allevatori, soprattutto quelli che producono latte di bufala idoneo e certificato per la produzione di mozzarella dop”, ha detto il Presidente provinciale CIA di Caserta, Guido Coppola.
“Questi allevatori infatti, ha proseguito Guido Coppola, hanno visto il prezzo del latte scendere, in due anni del 45% senza nessuna differenza rispetto al prezzo dal latte di bufala non dop e con maggiori costi dovuti proprio al rispetto delle produzioni di origine protetta”.
“Il decreto Campolibero è un risultato a vantaggio del Made in Italy. Un nuovo strumento per essere competitivi in tutto il mondo con la qualità”, ha concluso.
Mario Grasso, Direttore CIA regionale ha aggiunto: ” Questo decreto mette fine alle speculazioni di quelli che hanno utilizzato posizioni basate su una legge inapplicabile, quella relativ alla separazione degli opifici, emanata nel 2008 , da applicare nel 2012 e poi di nuovo prorogata.
L’articolo 7 del decreto Campolibero, è importante sottolinearlo, non prevede solo la tracciabilità del latte ma la tracciabilità obbligatoria dell’intera filiera. Cioè dalla produzione del latte, al trasporto, per passare poi alla trasformazione fino ad arrivare nei banchi per la vendita.
Con questo decreto inoltre la mozzarella di bufala può essere prodotta in caseifici e spazi differenti rispetto a quelli in cui avviene l’eventuale produzione di altri tipi di formaggi e solo con latte di bufala controllato e idoneo per la produzione di mozzarella di bufala dop.
In parole semplici, conclude Mario Grasso, significa controllo delle regole e maggiore sicurezza per i consumatori”.