La Uil Federazione Poteri Locali di Benevento comunica che ieri presso la sede della Comunità montana “Titerno/Alto Tammaro” di Cerreto Sannita si è tenuta la riunione Amministrazione/Sindacati per fare il punto sui collocamenti a riposo scaturenti dalla riduzione della dotazione organica operata con deliberazione della Giunta esecutiva n. 92 del 25.11.2013. A seguito della pubblicazione della circolare n. 4/2014 del 28.04.2014 del Ministero per la semplificazione e la pubblica amministrazione, la comunità montana ha già richiesto all’Inps di Benevento la certificazione del diritto a pensione e della relativa decorrenza, ai sensi dell’art. 2, comma 11, del decreto legge n. 95/2012, convertito dalla legge n. 135/2012. I dipendenti che potranno accedere al prepensionamento, entro il termine ultimo del 31.12.2016, sono: Zeolla Assuntino, Del Grosso Giorgio Innocenzo, Arianna Arcangelo, Amoruso Eufemia, Albini Antimo, Cutillo Martino, De Michele Corrado, Di Maida Paolo, Silvestre Iolanda e Tomasiello Antonio. Per loro non scatteranno penalizzazioni di sorta sul trattamento pensionistico, il quale verrà liquidato con i requisiti previgenti alla riforma Fornero. Per i predetti 10 dipendenti non scatterà il provvedimento di collocamento in disponibilità, tranne che non venga richiesto dagli interessati, mentre dopo aver acquisito la certificazione da parte dell’Inps, l’Amministrazione procederà alla risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro, tenuto conto del regime delle decorrenze pensionistiche.
Presenti alla riunione il presidente dell’ente montano Antonio Di Maria, gli amministratori Franco Valente, Lorenzo Di Furia e Innocenzo Pugliese, il segretario generale Carlo Petriella, il responsabile della ragioneria Carmine Parlapiano; per la parte sindacale Raffaele Fonzo della Fp Cgil, Antonio Forgione e Mauro Pagnozzi della Cisl Fp e Fioravante Bosco della Uil Fpl, oltre ad alcuni dipendenti interessati al prepensionamento.
“Un’ottima soluzione – afferma Fioravante Bosco, leader della Uil sannita – che può alleviare senza dubbio le difficoltà che vivono gli enti montani per via della scarsezza delle risorse economiche per pagare gli stipendi e svolgere i loro compiti istituzionali. Un provvedimento nel quale avevamo creduto sin dall’inizio della sua emanazione e che risolverà non pochi problemi a quegli enti che erano ormai con l’acqua alla gola. Ma se ne gioveranno anche i lavoratori in quanto è sempre meglio ricevere la pensione con regolarità, piuttosto che elemosinare lo stipendio con mesi e mesi di ritardo”.