Venerdì 15 giugno il Sannio, nella splendida cornice di Piazza Castello, della Rocca dei Rettori e del Corso Garibaldi di Benevento, ha lanciato chiaro il suo messaggio al Parlamento, al Popolo sannita ed alla Città di Benevento. Serve una legge attuativa del referendum del 2011 sulla pubblicizzazione della gestione dell’acqua, che aspettiamo da 7 anni, e non siamo disposti ad aspettare oltre: la sovranità popolare passi all’azione, utilizzando tutte gli strumenti e le modalità che la Costituzione e gli statuti comunali mettono a disposizione. Da allora sono cambiati tanti governi e tutti hanno ignorato e contraddetto la volontà popolare favorendo di nuovo la privatizzazione del servizio idrico e degli altri servizi pubblici locali, reinserendo in tariffa il profitto garantito ai gestori e promuovendo fusioni e aggregazioni con le 4 mega-multiutility: A2A, Iren, Hera e Acea. Oggi difatti la privatizzazione dell’acqua passa attraverso processi più subdoli quali le fusioni tra aziende e i pericolosi meccanismi tariffari predisposti da ARERA, con la creazione di veri monopoli dovuti alla pericolosa concentrazione enormi poteri nelle mani di queste 4 aziende (A2A, Iren, Hera, Acea dietro cui ci sono le grandi multinazionali quali la Suez, la Veolia, ecc.).
Alberto Lucarelli, Padre Alex Zanotelli, Marco Apostoli, con il Comitato Acqua Pubblica Brescia, hanno testimoniato con la loro esperienza e competenza questi pericoli ed hanno lanciato l’operazione di ripubblicizzazione dell’acqua che il Comitato Sannita ABC sta costruendo giorno per giorno. Parte dunque da qui il percorso per il referendum comunale a Benevento per la ripubblicizzazione della gestione dell’acqua, sulla scia di quello intrapreso già da altre città italiane , quello della provincia di Brescia in testa, che non può non partire con una campagna di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza e di tutta la provincia sulle problematiche legate alla privatizzazione dell’acqua, con l’avvio dell’iter istituzionale e la predisposizione del quesito referendario, nonché da ultimo con l’organizzazione per la raccolta delle 3.000 firme necessarie per richiedere il referendum, ed infine con il voto cittadino.
Il Comitato ritiene che il percorso intrapreso e sostenuto da più parti, sia fondamentale anche per arginare “l’assalto” che Gesesa, con il consenso delle amministrazioni locali, sta lanciando a quella parte di territorio Provinciale, attualmente gestito da Alto Calore spa., allo scopo di completare un piano strategico Nazionale che prevede il cosiddetto “Acquedotto Meridionale” e dunque l’affidamento ad Acea del sistema idrico integrato nel centro sud. Siamo consapevoli che l’attuale sistema è segnato da devastanti gestioni private del servizio idrico o da gestione statali spesso farraginose o, nel peggiore dei casi, corrotte, ma chiediamo che il sistema per la gestione del servizio idrico (e dei servizi pubblici in generale) sia svolto tramite aziende speciali con una partecipazione diretta di cittadini e lavoratori. Tra pubblico e privato crediamo che ci sia la possibilità di un terzo modello basato sugli interessi comuni della collettività. Nei prossimi giorni il Comitato convocherà la prima riunione operativa per lavorare ad un piano dettagliato che coinvolgerà persone, organizzazioni ed istituzioni.