La legge ministeriale 107/2015 stabilisce nuove regole per la mobilità 2016/17 e si prospettano molte novità per i docenti che otterranno il movimento richiesto, sia territoriale che professionale (passaggio di cattedra e/o ruolo), in relazione alla nuova titolarità che acquisiranno. Per buona parte dei docenti, infatti, la legge 107/2105 prevede la titolarità negli ambiti territoriali e non più in una specifica scuola. Gli unici esclusi saranno i neo-immessi in ruolo ( fase 0 e fase A) e coloro che non parteciperanno ai movimenti in quanto non hanno chiesto di cambiare scuola o classe di concorso/ordine di scuola.
Circa gli ambiti territoriali stabiliti per la Campania, la Provincia di Benevento ha proposto la costituzione di 5 Ambiti Territoriali per la nuova articolazione dei ruoli regionali del personale docente.
Nel respingere, dunque, la determinazione regionale che limita gli Ambiti sanniti a 2 soltanto, la nuova proposta è stata presentata in tutte le sedi istituzionali deputate. La decisione, assunta con determina del Presidente della Provincia Claudio Ricci, fa proprie le conclusioni del Tavolo istituzionale della rete scolastica riunitosi alla Rocca dei Rettori lo scorso 10 febbraio e che aveva espresso eguale orientamento critico nei confronti di un decreto dipartimentale regionale dello scorso mese di ottobre.
La Provincia e il Tavolo istituzionale, invece, in considerazione dei problemi connessi e conseguenti alle caratteristiche orografiche del territorio, aggravate dai recenti eventi alluvionali, e al sistema di trasporto pubblico ridotto all’osso se non addirittura inesistente, propongono i seguenti Ambiti:
- Benevento ed hinterland
- Valle Caudina
- Valle Telesina
- Tammaro
- Fortore.
Come si legge nella delibera adottata da Ricci, la Provincia e il Tavolo istituzionale hanno espresso l’auspicio che la Regione voglia accogliere la proposta finalizzata a meglio tutelare il fragile sistema scolastico sannita, già falcidiato dai ripetuti dimensionamenti dell’ultimo lustro, che hanno ridotto di quasi la metà le autonomie scolastiche, passate da 80 a 52.
Le norme che regolano la materia, com’è noto, prevedono per ogni Ambito una popolazione scolastica non superiore a 40.000 alunni, salvo per le aree metropolitane; né inferiore a 22000 alunni. Inoltre le istituzioni scolastiche non possono appartenere a più province, ma devono avere una dimensione sub provinciale, nonché comprendere le singole istituzioni nella loro interezza: pertanto tutte le sedi afferenti la singola autonomia scolastica saranno ricomprese nel medesimo Ambito in cui rientra la sede di detta autonomia.
Sulla scorta di tale base normativa, Provincia e Tavolo istituzionale hanno ritenuto di poter formulare un indirizzo che tiene conto che la articolazione degli Ambiti che non obbedisce esclusivamente al numero degli alunni presenti sul territorio, ma tiene anche in debito conto della prossimità delle scuole, le caratteristiche del territorio con le sue specificità delle aree interne montane, peraltro pesantemente colpite dalla recente alluvione, che ha peggiorato drasticamente il sistema di mobilità.