Dopo 40 anni per il depuratore e il sistema di trattamento delle acque reflue della città di Benevento c’è un ennesimo studio, con il quale il Sindaco ha promesso tempi brevissimi, da 18 mesi a 3 anni!, per la soluzione definitiva del problema, che genera prima di tutto l’inquinamento delle acque dei nostri fiumi, e quindi le multe salatissime della Comunità europea, nonché l’indignazione del Sindaco per i procedimenti penali a suo carico da parte della magistratura.
Dopo aver individuato nel febbraio dell’anno scorso a Contrada Marziotta il sito per l’unico grande depuratore a servizio di tutti gli abitanti della città, nel maggio di quest’anno il Comune ha affidato alla Gesesa l’intero ciclo delle acque, compresa la depurazione e la progettazione del depuratore.
Oggi, a distanza di pochi mesi, Gesesa ha cambiato ancora una volta il progetto, che oltre al grande depuratore a Contrada Marziotta,ridotto della metà, ne prevede altri 3 piccoli, situati a Santa Clementina, nella zona del cimitero oltre a quello di Ponte delle Tavole(già esistente, tutti in zone colpite dalle alluvioni. Smentendo in tal modo se stessa e il presidente Abate che in varie occasioni hanno sempre decisamente affermato che la realizzazione di più depuratori (prospettata da Altrabenevento) era tecnicamente ed economicamente non realizzabile.
Questo è l’unico dato fornito ieri dal Comune e dalla Gesesa, oltre alla tempistica miracolosa ma difficilmente realizzabile sia perché il progetto ancora non c’è sia perché comunque dovrà essere sottoposto al Commissario Nazionale alla depurazione sia perchè dovranno essere bandite le gare relative. Tutto ciò, contrariamente a quanto pubblicizzato dal Sindaco e dalla Gesesa, dovrebbe essere realizzato non in 18 mesi ma entro il termine perentorio del 31/12/2018, come previsto dal decreto della Regione Campania, che ha finanziato, oltre al Comune di Benevento, i 29 comuni di cui alla delibera CIPE n.79/2012.