Da anni assistiamo a piani di riordino della rete ospedaliera e territoriale, mai realizzati, se non nelle parti che riguardano dismissioni di ospedali su tutto il territorio regionale , con riduzione di posti letto ospedalieri e chiusura di servizi territoriali.

La drammatica carenza di personale medico, infermieristico, tecnico e di supporto, le migliaia di precari senza un futuro di stabilizzazione del proprio rapporto di lavoro, rendono il sistema salute a rischio per i malati e per gli operatori .

Il continuo definanziamento in sanità e la mancanza di atti reali di programmazione, hanno privato i cittadini campani del diritto alla salute, come sancito dall’art. 32 della Costituzione Italiana, costringendo questi ultimi a viaggi della speranza in altre Regioni d’Italia o, peggio ancora, a rinunciare alle cure.

La Campania è penultima nella classifica nazionale per la garanzia dei livelli essenziali di assistenza e con un’aspettativa di vita di circa quattro anni inferiore alla media nazionale dei propri cittadini.

Il grido di dolore che si alza dalla Campania non può rimanere inascoltato.

Per queste ragioni CGIL, CISL, UIL Funzione Pubblica hanno deciso di intraprendere un percorso di mobilitazione, stringendo un patto con i cittadini e lavoratori, a difesa di servizi sanitari di qualità, degni di un Paese civile.

Annunciano, sin d’ora, manifestazioni regionali e nazionali con presidi permanenti presso l’assessorato alla Sanità Regione Campania e al Ministero della Salute.