Il neosindaco Mastella durante la recente campagna elettorale, ha cavalcato molto la vicenda mensa scolastica assicurando che appena eletto avrebbe dato attuazione immediata alle soluzioni indicate da Altrabenevento e dai comitati dei genitori. Nel suo programma elettorale ha infatti testualmente scritto: “Per risolvere il problema della mensa scolastica il Comune deve innanzitutto attrezzare il centro di cottura a Capodimonte. Con la spesa di poco superiore a 500 mila euro si potrà direttamente riqualificare e funzionalizzare le cucine e realizzare i lavori nelle scuole cittadine per rendere possibile lo scodellamento. Completato questo step decisivo il Comune potrà bandire apposita gara evitando assolutamente il massimo ribasso del prezzo dei pasti destinati ai bambini prevedendo invece l’offerta migliorativa. In questo modo il Comune potrà scegliere tra le ditte più qualificata il territorio nazionale che a parità di prezzo stabilito dall”Ente, offriranno la percentuale maggiore di prodotti biologici a chilometro zero oltre alle migliori condizioni di lavoro per i dipendenti. L’ente locale dovrà inoltre fare piena luce su quanto avvenuto in questi ultimi due anni intervenendo dove è necessario alla correzione degli atti predisposti e dovrà rispondere in modo dettagliato e trasparente alle numerose critiche rivolte al servizio che hanno creato ansia e preoccupazione nei genitori”.
Ed invece, Mastella appena insediato, si è rimangiato tutto. Infatti il 28 giugno all’incontro con i rappresentanti di Altrabenevento, i Comitato dei Genitori e i dipendenti della CUB, sospesi dal servizio per aver raccontato cosa succedeva in mensa, il neo sindaco ha negato la possibilità di recuperare il centro di cottura comunale di Capodimonte perché costerebbe 500 mila euro che non ci sono. Eppure, Mastella conosceva la spesa e sempre nel suo programma elettorale aveva descritto la situazione debitoria del Comune di Benevento e quindi sapeva bene che c’erano difficoltà economiche. Che cosa è cambiato? Perché Mastella non verifica dove sono finiti i soldi che il Comune ha risparmiato con la sospensione anticipata del servizio per due anni? Oppure la fine che hanno fatto i 5 milioni di euro previsti l’anno scorso per la gara a 5 anni?
Dopo aver cambiato bruscamente posizione e atteggiamento (fino ad avvisare il presidente di Altrabenevento di “stare buono”), Mastella ha prima annunciato l’utilizzo delle cucine dell’ex scuola carabinieri, poi un incarico alla Consip-Soresa per evitare la gara europea che invece ieri ha confermato per un anno in attesa dei pendenti giudizi al TAR, senza chiarire con quale Capitolato e con l’utilizzo di quali cucine.
Mastella che prometteva di verificare cosa è successo veramente in questi due anni passati, non ha ancora neppure deciso se contestare alla Quadrelle 2001 la lunga lista di violazioni contrattuali che gli abbiamo segnalato con precisi documenti.
Se non bastano quelle informazioni o gli atti conservati al settore Servizi al Cittadino, può chiedere notizie a diversi assessori o consiglieri di maggioranza. A cominciare dall’assessore Amina Ingaldi, da poco delegata alla Pubblica Istruzione, che per circa un anno come consigliere di opposizione ha seguito con passione la vicenda mensa scolastica. Lo stesso ha fatto l’attuale assessore Luigi Ambrosone soprattutto per le modiche al Capitolato Speciale di Appalto. Ci sono poi gli assessori Luigi De Minico e Mario Pasquariello, prima componenti della Giunta D’Alessandro che per prima affidò il servizio alla Ristorò, e poi consiglieri di opposizione alle giunte Pepe che quel servizio lo ha sempre riaffidato alla famiglia Porcelli-Barretta. Pure l’assessore Oberdan Picucci per motivi professionali conosce la vicenda mensa scolastica. Anche i consiglieri comunali riconfermati, Luigi De Minico, Luca Paglia e Giovanni Quarantiello hanno seguito con attenzione le prestazioni prima della Ristorò e poi della Quadrelle 2001. Infine nei banchi di maggioranza siede adesso Pina Pedà la nutrizionista della mensa scolastica che ha effettuato i controlli alla Quadrelle 2001 insieme a Daniela Napolitano, anch’essa neo consigliere, già membro della Commissione Mensa.