Con una nota stampa, il presidente di Altrabenevento – Gabriele Corona- si chiede il perché della revoca all’incarico alle Politiche Sociali, conferitole dal sindaco Mastella a seguito delle elezioni.
“Il sindaco Clemente Mastella ha deciso che Patrizia Maio deve lasciare l’incarico di assessore ai servizi sociali che le fu affidato a giugno 2016 perché risultò unica donna eletta in Forza Italia. Da oltre un anno la Maio subisce attacchi dei consiglieri del suo partito per motivi che rimangono misteriosi ma Mastella finora si era limitato ad assicurare che quell’assessore ha lavorato bene e meritava la sua fiducia. Adesso il sindaco ci ha ripensato sostenendo che non può non tener conto delle pressioni del partito di Berlusconi al quale ha da poco aderito, ma non spiega che cosa ha fatto tanto arrabbiare i consiglieri azzurri al punto da pretendere le dimissioni del proprio assessore.
La testa della Maio è stata chiesta innanzitutto dal consigliere comunale Luigi Scarinzi, eletto nel PD e poi passato a Forza Italia. Scarinzi è stato assessore proprio ai Servizi Sociali dell’ultima Giunta guidata da Fausto Pepe, e indagato dalla Direzione Distrettuale Antimafia per gravi ipotesi di reato connessi proprio con la gestione di quei servizi.
A maggio 2016, nonostante il procedimento giudiziario in corso, l’ex assessore si è candidato alle ultime elezioni comunali ed stato eletto tra le file dei consiglieri di opposizione di centrosinistra. Poi, ad ottobre 2016, improvvisamente, ha lasciato, il PD dichiarando di avere un rapporto di cordialità con Mastella. Qualche giorno dopo Scarinzi è stato rinviato a giudizio insieme all’ex dirigente del settore Servizi Sociali, Annamaria Villanacci, l’amministratore di una società incaricata di effettuare lavori nel Cimitero Comunale, Angelo Piteo e Giovanni Musco, dipendente di una cooperativa.
In particolare a Luigi Scarinzi vengono contestati vari reati per la concessione di contributi a soggetti che non avevano titolo anche in cambio di voti, gli affidamenti di appalti senza regolari gare e, infine, la sottrazione di atti per impedire il sequestro giudiziario. Il Comune di Benevento, considerato dai magistrati come parte offesa, avrebbe dovuto costituirsi parte civile per partecipare al processo e chiedere, a nome di tutti i cittadini, la punizione dei colpevoli e il relativo risarcimento danni. Così hanno fatto in passato le amministrazioni comunali anche quando, come nel caso del processo “Mani sulla città”, sono stati rinviati a giudizio l’ex sindaco e alcuni assessori. Invece, per il processo a Scarinzi l’amministrazione Mastella all’Udienza Preliminare non ha chiesto di costituirsi parte civile.
I fatti contestati all’ex assessore sono molto gravi, soprattutto perché relativi alla utilizzazione di fondi pubblici destinati a famiglie bisognose, e per questo motivo Scarinzi, fino alla fine del Processo, dovrebbe quantomeno evitare di interferire nella gestione del settore Servizi Sociali. Non lo ha fatto, ha continuato ad attaccare l’assessore Maio e adesso, insieme al sindaco, deve spiegare perchè. La gestione dell’ente Pubblico non può diventare oggetto di inconfessabili scontri di potere. Abbiamo tutti il diritto di sapere che cosa è successo. Si tratta solo dei fondi per il servizio di trasporto dei disabili o anche l’assegnazione degli alloggi di edilizia popolare? Gli scontri riguardano le assunzioni nelle cooperative oppure quelle per assistenti sociali? Centra qualcosa la gestione dei servizi per i cani oppure la gestione delle sale per scommesse?”.