“Il 25 aprile è il rinnovarsi della memoria storica, dell’evento più importante, e fondante, della nostra Repubblica: la Liberazione”così afferma Luigi Razzano, presidente di DemOnline, a nome di tutto il circolo on-line, attraverso un documento votato all’unanimità sul web.
“È bene ribadire quella che può sembrare un’ovvietà, perché purtroppo anche il dibattito e le prese di posizioni odierne fanno nascere il sospetto che questo assunto addirittura non sia tanto scontato. Commemorare non significa solo celebrare, nella sua fortissima liturgia laica, quell’evento, ma ribadire un impegno politico, civile, storico. La Resistenza, la Liberazione non sono solo una data fissata nel tempo, ma sono un processo storico, tuttora in atto, in forme diverse, dialettiche, e forse anche più complicate, perché oggi i pericoli che minano la nostra democrazia sono divenuti più subdoli, più nascosti, più ‘liquidi’, per usare una declinazione in voga. Commemorare, quindi, deve indurci anche ad interrogarci, oggi, su che cosa significhi essere partigiano e su che cosa significhi essere ‘partito’, il luogo naturale della vita politica, come sancito dalla nostra Costituzione. Essere partigiani, essere partito significa recuperare, e rivendicare, il senso di un’appartenenza, le ragioni di una parte’. Così, se da un lato si sostiene che la celebrazione del 25 aprile deve essere inclusiva, un momento di unione (affermazione sicuramente condivisibile), è altrettanto vero che è la celebrazione di una parte, della parte che ha combattuto per assicurare al nostro Paese libertà e vita democratica. Di quella parte che oggi si pone in difesa dei principi e dei valori costituzionali, nella loro essenza laica, repubblicana, antifascista”.