news_foto_2649_lucio_lonardo[1]Il Presidende dell’Asia, Lucio Lonardo,  per quanto riguarda la vicenda di tre lavoratori del consorzio Bn1 che dopo il pronunciamento dello scorso febbraio da parte del tribunale del lavoro sono diventati dipendenti dell’Asia, ci tiene a precisare quanto segue: “Nel leggere il comunicato dei tre ex dipendenti del disciolto Consorzio Benevento 1, attualmente in sevizio presso l’Asia Benevento a seguito di dispositivo del tribunale del lavoro di Benevento, non posso esimermi da formulare alcune considerazioni  nel pieno rispetto di chi lotta per la conservazione o per l’acquisizione di un posto di lavoro anche se non posso non rimarcare che le dichiarazioni rese alla stampa dai suddetti lavoratori, a norma dell’attuale e vigente regolamento disciplinare dell’Azienda e del Ccnll Federambiente già li espongono a severi provvedimenti disciplinari. Detto questo, ho il dovere di aggiungere che l’avvocato Gennaro Pontiello ha avuto mandato di costituirsi nel giudizio de quo dall’avvocato Catalano responsabile dell’Ufficio Legale del Comune, in ossequio alle leggi vigenti cui la stessa Asia è stata tenuta ad assoggettarsi nel proprio iter giudiziario; che la vicenda in questi giorni sta interessando gran parte degli altri lavoratori dei disciolti Consorzi BN1, BN2, BN3​, che con i loro legali chiedono di usufruire dei benefici della sentenza che premia i suddetti tre lavoratori per cui non costituirsi in giudizio, oltre che un illecito amministrativo, significherebbe o la morte dell’Azienda, che non ha la dovuta copertura finanziaria in caso di soccombenza, oppure obbligherebbe il Comune a rivedere l’importo della Tari con un costo insostenibile per i cittadini di Benevento; il percorso individuato per questi lavoratori è quello ben definito dal Governo Centrale e dalla legge 5 Regionale che ne prevede l’impiego nei costituenti Ato; non essendoci stato alcun passaggio di cantiere, la posizione dei tre lavoratori è quella di una assunzione in una pubblica amministrazione senza concorso in palese dispregio dell’art. 97 della Costituzione Italiana; per quanto in premessa, ritengo che quando l’Asia dovesse accedere ad assunzioni a tempo indeterminato di nuova forza lavoro, debba farlo con avviso pubblico e con regolari procedure concorsuali nel rispetto dei tanti disoccupati della nostra città che nutrono aspettative di lavoro secondo nuove logiche di diritto che pongano fine alle ‘pezze a colore’ messe in atto per coprire le magagne del passato: ricordo solo a me stesso che non più tardi del gennaio di quest’anno il Procuratore Generale della Corte dei Conti ha dichiarato illegittime le assunzioni dei dipendenti dei disciolti consorzi di bacino, ed è ad essa Corte dei Conti che, per trasparenza, sto inviando ogni atto di questa vicenda, a tutela di tutti coloro che sono coinvolti in qualche modo nella vicenda.

Del resto la vicenda giudiziaria è stata avviata proprio da questi dipendenti e, come noi abbiamo acccettato il primo dispositivo della sentenza, così è giusto che essi stessi ne accettino il provvedimento definitivo, qualsiasi esso sia, se ritengono di vivere in uno Stato democratico. Se poi le aspettative sono quelle di trovarsi in una Repubblica delle banane allora è evidente che la competenza diventa ortofrutticola e non più dello scrivente”.