Quando tempo fa Antonio mi chiese se volevo essere un collaboratore della sua testata, con la garanzia di poter scrivere liberamente  ” tutt chell ch m passav pa capa’ ” (testuali parole 🙂 ), ho accettato davvero con entusiasmo. Scelta coraggiosa perchĂŠ chi vi scrive non è un giornalista, al massimo sarĂ  nu giornalaio (senza offesa alla categoria ma solo per rimarcare che non ho i tempi o gli “schemi”giornalistici), che però nell’ultimo decennio  Ă¨ riuscito a ritagliarsi un angolino fra varie testate (sannioquotidiano, ottopagine, corrieresannita) grazie ai suoi scritti  “pane e salame”. Ho fatto questo breve preambolo perchĂŠ oggi a ruota libera, a “pane e salame” vorrei esprimere il mio personalissimo pensiero “sulla vicenda Kragl ” che ha dovuto quasi giustificarsi per aver mandato un saluto affettuoso alla tifoseria Foggiana e per questo, insultato dai classici leoni da tastiera che evidentemente in periodo di clausura dovuta al Covid 19,davvero non sanno cosa fare o come impiegare il tempo. A queste persone forse non è ancora troppo chiaro il concetto che il calciatore, in quanto professionista può, o meglio dovrebbe, essere legato da un vincolo contrattuale con la SocietĂ  per la quale effettua le sue prestazioni, ma come tutti gli essere umani, nulla toglie che il suo “cuore sportivo” possa essere legato ad eventi e cittĂ  lontane 100 o 1000 km da Benevento. Succede lo stesso ma al contrario anche per quanti, pur non vestendo piĂš la casacca giallorossa o che hanno giĂ  appeso le scarpette al chiodo, sono rimasti legati affettivamente alla nostra cittĂ  ed al Benevento calcio. Mariani, Lucioni,  Padella, Clemente, Marotta tanto per citarne alcuni, ma l’elenco sarebbe esageratamente lungo, a piĂš riprese hanno sempre elogiato e parlato bene dei nostri colori, della cittĂ  e della tifoseria. Se come tifosi della strega fa sempre piacere leggere di questi apprezzamenti che giungono da diverse parti dello stivale da parte di coloro che hanno indossato la casacca della Strega, perchĂŠ in maniera subdola, nascondendosi dietro una tastiera, si può poi pensare di offendere un ragazzo che oggi veste i nostri colori che, per gli stessi motivi elencati,  si è sentito in dovere di ringraziare una cittĂ  nella quale si è trovato bene in passato? E’ proprio vero che se si vuole crescere, bisogna crescere tutti ed insieme anche nella mentalitĂ  partendo anche da queste piccole cose. Tra l’altro sono convinto che gli stessi leoni da tastiera, sono coloro i quali hanno contribuito in passato con la loro passione ed il loro tifo a far si che i vari Mariani, Clemente Marotta potessero ricordare l’ambiente beneventano con l’affetto sempre palesato. Pertanto, come diceva il caro Giobbe Covatta in un suo vecchissimo spot…..”basta poco ..che c’ vo’?” 
Scugnizzo69/Daniele Piro