Sui social spazio alla malinconia legata alla giornata odierna. Sabato 4 aprile doveva essere il giorno del derby casalingo contro la Juve Stabia e stando alle previsioni dei soliti amanti di numeri, statistica ed altro, sarebbe stata o meglio quasi sicuramente poteva essere quella della promozione matematica in serie A. Una grande soddisfazione, poter festeggiare in casa un traguardo storico e per giunta contro i cugini che calcisticamente sono rivali acerrimi da una vita di quelli giallorossi. La tragedia del Coronavirus, invece, ha vanificato tutto. Anche oggi, come ormai da 27 interminabili giorni non si è giocato, c’è l’isolamento sociale e si vive di preoccupazioni legate a questo terribile Covid-19. Insomma un sabato di tristezza, riflessioni e malinconia, sperando che al più presto, ma non è così purtroppo, si possa tornare alla normalità, si possa festeggiare, o quanto meno si possa reincontrare amici, figli, fratelli, nipoti, genitori. Anzi a dire il vero in queste settimane oltre all’incubo sanitario c’è quello della terribile beffa che potrebbe registrare il Benevento di un eventuale annullamento della stagione nel caso in cui non si dovesse riprendere considerato che in tema c’è un vuoto legislativo che dà spazio a mille interpretazioni. Ma crediamo che alla fine dovrebbe essere rispettata l’attuale classifica anche se niente è escluso, nel caso in cui si riprenda, mentre se dovesse tornare il calcio giocato si potrà festeggiare sin dal giorno di tale provvedimento perchè il Benevento con 22 punti sulla terza e 10 gare da giocare è virtualmente irraggiungibile e anche se dovesse perderle tutte sarebbe in A e questo lo diciamo senza temi di smentita.
Dicevamo della giornata particolare. E’stata suggestiva sui social l’iniziativa di tantissimi tifosi di fede giallorossa che hanno fatto post raffiguranti lo stadio in festa o inneggianti alla squadra. E’stato un modo come un altro per festeggiare virtualmente il ritorno nella massima serie e il 4 aprile 2020 che non è stato quello della promozione in A per la seconda volta, ma idealmente proprio attraverso il calcio, forse, quello della speranza e della voglia di tornare alla normalità…