Riposti gli scalpellini è tempo di bilanci per “I giorni del marmo”, primo simposio di scultura sui marmi policromi di Vitulano e Cautano che si è svolto nella cittadina alle falde della montagna di Camposauro dal 12 al 17 maggio.
Da un’idea dell’artista Mariano Goglia, questa iniziativa è stata promossa ed organizzata dal Comune di Vitulano in collaborazione con l’Associazione Ambiente Mediterraneo, l’Accademia di Belle Arti di Napoli, l’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’Ordine dei Geologi della Campania e quello degli Architetti della Provincia di Benevento.
C’è tanta soddisfazione negli occhi di Raffaele Scarinzi, sindaco di Vitulano, e di Francesco Matarazzo, assessore all’Ambiente, entusiasti per la riuscita della manifestazione. “La passione degli scultori e l’interesse suscitato nel pubblico ci proiettano già nella seconda edizione del simposio – hanno dichiarato – che sicuramente presenterà un cartellone più ricco. Quest’anno è stata una scommessa che possiamo dire, ex post, di aver vinto.”
Sabato scorso c’è stata la premiazione degli artisti che, per una settimana, all’ombra del campanone vanvitelliano della chiesa collegiata SS. Trinità, hanno prodotto le opere sul tema “L’identità dei marmi di Vitulano nella cultura locale”. Una full immersion durata cinque giorni, cominciata con la scelta del pezzo di marmo grezzo e terminata con l’esposizione delle sculture realizzate da Gloria Gusella di Padova (Il volo di Mnemosine), Satsuki Morimoto del Giappone (Fontana Comunication), Silvia Parente di Carrara (L’Orso di San Menna), Simon Troger di Bolzano (Tempo Sospeso) e Giulio Calandro di Molinara (Popoli), oltre ai fuori concorso Mariano Goglia di Vitulano (Radici) e Giacomo Savoia di Cautano.
Il sindaco Scarinzi ha dapprima salutato i ragazzi provenienti da diversi Parchi regionali e nazionali della Penisola, giunti nel Sannio per eleggere il Presidente junior dei Parchi d’Italia, e ha poi dato il via alla premiazione.
Prima della cerimonia vera e propria le relazioni scientifiche di Italo Abate, presidente di Ambiente Mediterraneo, di Antonio Mesisca, archeologo ed insegnante presso il Dipartimento delle Antichità della “Sapienza “ di Roma, dei geologi Sabatino Ciarcia e Michele Benvenuto, quest’ultimo studioso del territorio sannita e autore del libro “ I marmi di Vitulano: ambiente, storia e artigianato”.
Tutti gli artisti partecipanti hanno ricevuto una menzione speciale. La giuria tecnica ha assegnato il premio in denaro a Giulio Calandro
“per aver con la sua opera rappresentato con estrema espressività storia, cultura ed identità del territorio, ed al tempo stesso capace di provocare emozioni. L’opera stessa, nella sua lavorazione, apre nuovi percorsi culturali di utilizzo della pietra ornamentale locale. L’artista ha coniugato le diverse valenze petrografiche e qualitative dei “marmi” di Vitulano anche con un’armonica simbiosi con altri materiali.”