levitaSi inaugura il prossimo 16 novembre, alle ore 17:00, presso il Museo Arcos di corso Garibaldi di Benevento, ‘Ondaperpetua’, personale di pittura di Ugo Levita, a cura di Francesca Sacchi Tommasi e Ferdinando Creta, con il supporto della Società Sannio Europa.

In mostra, sino all’otto dicembre 2016, 30 lavori del maestro di Acerra; tra le opere esposte, alcuni recentissime, si segnalano: il polittico L’aquila con la tovaglia (omaggio a Todi, città d’elezione di Levita e alla leggenda della sua fondazione); il trittico del Guerriero Astrale; la Fenice agli Angeli, e La Bestia e la Bella. La mostra beneventana ripropone il leitmotiv della ricerca e dell’ispirazione artistica di Levita e gli spazi di Arcos sono l’egregio fondale per il suo lavoro con la storia, il sogno, il desiderio in una suggestione simbiotica che, attraverso ‘Ondaperpetua’, il titolo che Levita ha adottato per tutte le sue mostre, sostanzia passato, presente e futuro e l’intreccio tra arte e fiaba.

“La Mostra su Levita – afferma Ricci – è un nuovo ed importante appuntamento culturale per il Museo Arcos, che, sempre grazie a Ferdinando Creta e Francesca Sacchi Tommasi, dopo le recenti mostre dedicate a pittori sanniti di fama internazionale, quali Enzo Esposito, Igor Verrilli e Massimo Rao, offre i propri spazi espositivi ad un artista non sannita. Peraltro, la Mostra si apre nel momento in cui, grazie al lavoro ed alla lungimiranza di Sannio Europa, si viene affermando la multifunzionalità dei Sotterranei di Arcos con proposte e progetti i quali ottengono sinceri apprezzamenti e lusinghieri giudizi anche da parte di chi, ancor poco tempo addietro, aveva giustamente sottolineato alcune manchevolezze della politica culturale. L’Amministrazione che presiedo è sempre più impegnata ad affermare il valore del nostro patrimonio culturale”.

Giorni di apertura: dal martedì alla domenica, lunedì chiuso. Orari: dal martedì al venerdì 9:00-18:00. Sabato e domenica 9:00-13:00/15:00-18:00. Ingresso gratuito.

Ugo Antonio Levita nasce ad Acerra, nella provincia napoletana nel 1958, e frequenta gli studi artistici prima a Napoli, in seguito a Firenze. Si interessa ben presto all’arte fantastica e alla figurazione, cui si avvicina dopo essere rimasto affascinato dalle opere e dai testi surrealisti.  Negli anni ottanta, a Napoli, in una situazione dominata dalle tendenze, con altri giovani dà vita ad un gruppo che andrà sotto il nome di Ascendente & Discendente, dove le varie esperienze portate si incontrano per proporre un nuovo tributo al mondo dell’immaginario. Successivamente elabora una sua poetica che si muove in modo trasversale e autonomo all’interno delle culture e del tempo, acquisendo la consapevolezza del dinamismo e della complessità storica. Verso la fine degli anni ’90 lo storico dell’arte, Vittorio Sgarbi, lo presenta al critico mantovano Renzo Margonari, che sarà curatore della sua prima mostra personale nel 1998, nel Castello di Acerra. In seguito a questo evento il critico e giornalista d’arte del quotidiano La Repubblica, Vitaliano Corbi, lo inserisce nel suo volume: Quale avanguardia? L’arte a Napoli nella seconda metà del Novecento.  Attualmente Levita collabora con Libellule LTD. Magic Realism, che ha sede ad Hong Kong, San Francisco e Parigi, la quale raccoglie artisti mondiali di ispirazione surrealista, con il Centre for Art of International Imaginary Realism in Danimarca. E’ stato inserito da Alfried Kostrewa, critico d’arte di Hannover in Germania, nell’Euro-Bilder-Projekt, come rappresentante dell’Italia tra i paesi che hanno aderito alla moneta unica. In seguito sarà scelto per la realizzazione di un’opera che rappresenti l’unione dei suddetti paesi. In Umbria parteciperà, invitato dal critico d’arte perugino Antonio Carlo Ponti, all’edizione conclusiva di Terra di Maestri, il processo di storicizzazione dell’arte umbra del novecento; nella quale inaugurazione a Villa Fidelia di Spello, il critico Vittorio Sgarbi nel discorso introduttivo, citerà lo stile raffinato e colto della pittura di Levita; all’Umbria del Cuore del Festival di Corciano, Mevania in Chartis a Bevagna, al Festival Segni Barocchi a Foligno. Nel 2011 espone cinque opere alla 54a Biennale di Venezia, nel Padiglione Italia della sezione umbra del Museo d’Arte Contemporanea di Spoleto, diretto da Gianluca Marziani. Nel 2014 le Poste Italiane, da un’opera di Levita, emettono una cartolina per le celebrazioni del cinquecentenario della morte dell’architetto Donato Bramante, con successivo annullo filatelico nel Tempio della Consolazione, all’interno del quale sarà esposta l’opera in questione. Sempre nel 2014 espone al Grand Palais di Parigi nella mostra Comparaisons 2014. Nell’aprile 2015, Vittorio Sgarbi presenta su Rai2 un’opera di Levita, durante la trasmissione televisiva Virus. Sempre nel 2015 è presente alla Expo Arte Contemporanea di Milano, su progetto della Regione Lombardia e a cura di Vittorio Sgarbi. Napoletano verace, ma trapiantato in Umbria, Ugo Levita è pittore che unisce il “cervello”, fervido d’immaginazione fremente, all’abilità pittorica, quel virtuosismo di cui si è perso oggigiorno il gusto, la sfida, il senso, la bellezza, la necessità. Al trucco scoperto delle avanguardie epigoniche tutto stupore e ferocia, non di Kandinskji, Pascali, Klee, Burri, Duchamp, Pollock, Manzoni, Fontana…, Levita oppone una pittura di fantasie e di sogni, di incubi e di miti, di simboli e di miracoli, il tutto in un intrico di piani e di flash back, di commistioni e di intarsi. Un mondo il suo pieno di misteri e di narrazioni circolari, dove lo spazio e il tempo si trovano in somma sintonia, dentro la storia audace e onirica dell’utopia, in un universo di figure trasfigurate e di corpi o volti che non sai se più umani o angelici. Una pittura di sterminata felicità, nonostante la realtà. (Antonio Carlo Ponti) Ondaperpetua è il progetto che identifica la sua poetica e che lo rappresenta culturalmente. Nel 1999 ha lasciato la grande città per trasferirsi prima nell’alto Lazio e poi in Umbria, dove insegna presso il Liceo Artistico di Perugia. Da qualche anno ha terminato la ristrutturazione di una ex casa colonica nei dintorni di Todi, a Canonica, dove ha realizzato il suo studio e il suo spazio espositivo permanente.