SONY DSCNella tarda serata di giovedì 9 aprile, una estetista napoletana 31enne si è presentata presso la stazione Carabinieri di Cusano Mutri denunciando di aver subìto poco prima una violenza sessuale di gruppo da parte di diversi giovani. Coordinate dalla Compagnia Carabinieri di Cerreto Sannita, sono state avviate immediatamente le attività di indagini. Lla giovane presso gli uffici dell’Arma ha denunciato di essere stata invitata a Cusano Mutri da un suo conoscente, un pensionato 70enne del centro, per un colloquio di lavoro, ma di essere stata attirata in una trappola, in quanto entrata nell’abitazione dell’uomo, dopo poco hanno fatto accesso altri sei giovani. Subito dopo si è consumata la violenza di gruppo all’interno di una camera da letto al primo piano della casa dove quattro giovani hanno abusato sessualmente della ragazza, mentre gli altri attendevano al piano inferiore. La vittima ha denunciato di non essere riuscita ad esprimere nell’immediatezza alcuna reazione perché inorridita, bloccata psicologicamente e completamente pietrificata. Solo dopo poco terribili minuti ha avuto la forza di gridare e sottrarsi ai violentatori ed a seguito di tale reazione tutti gli uomini sono rapidamente fuggiti dalla abitazione tra l’altro sottraendole una somma di danaro che aveva nel giubbino. La vittima è stata accompagnata e sottoposta agli accertamenti del caso e cure presso l’Ospedale Fatebenefratelli di Benevento.

Dopo i gravi fatti denunciati, puntuale e tempestiva è stata la risposta degli uomini dell’Arma della Compagnia di Cerreto Sannita che hanno individuato e rintracciato, nel corso della nottata e nelle prime ore del mattino tutto il gruppo, traendo in arresto il proprietario dell’abitazione di Cusano Mutri e 4 giovani di età compresa tra i 24 e 36 anni di cui uno originario di Cusano Mutri e tre della provincia di Caserta (Sant’Angelo d’Alife, Baia e Latina e Alife) e denunciando altri due giovani casertani per lo stesso reato. Le indagini sono ancora in corso per fare piena luce sul grave episodio delittuoso. I fermati sono stati tradotti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.