In questi giorni d’estate s’apprende la notizia di un nuovo mutuo trentennale di 890.121,95 euro acceso dal Comune di Cerreto Sannita e finalizzato all’estinzione dei debiti accumulati fino al 2012.
Tale notizia è riportata sulla pagina ufficiale di ‘facebook’ del Comune, evidenziando ‘particolari benefici’ dell’operazione con un augurio di tempi migliori.
A tal proposito, un nostro lettore, ci ha invitato a pubblicare una sua personale e sentita riflessione. “Quale cittadino di Cerreto – si chiede Valerio Del Nigro dell’associazione politico-culturale ‘Da Sempre per Cerreto’ – non si augurerebbe un futuro prospero per il proprio paese? Dunque proprio poiché siamo tutti accomunati da questa speranza, sono venute fuori quasi in automatico delle riflessioni in merito a tale operazione. Partendo dal presupposto che un Comune che ha bisogno di ricorrere ad anticipi è un Comune che ha dei problemi nella sua gestione finanziaria, siamo sicuri che tamponando in questo modo la ferita nel breve periodo si riesca ad evitare poi l’infezione nel lungo? I debiti accumulati fino al 2012 saranno finalmente pagati, ma nello stesso tempo si accenderanno nuovi debiti. A questa soluzione prospettata dalla nostra Amministrazione non sarebbe opportuno accompagnare delle riflessioni sul perché di così tanti debiti accumulati? Alcune risposte sembrano emergere leggendo la sentenza della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti per la regione Campania datata 10 Dicembre 2013 in merito al piano di riequilibrio presentato dal nostro comune in risposta alla situazione di possibile collasso finanziario. Da essa si evince una limitata capacità di riscossione delle entrate iscritte in bilancio. Tale definizione dovrebbe stare a significare che il nostro Comune ha problemi cronici, almeno dal 2009, ad incassare somme che gli spetterebbero. Le somme di cui si parla nella sentenza non sono spiccioli poiché nel 2009, a fronte di un accertamento dei primi tre titoli delle entrate per € 5.238.704,04, si riscuotevano somme pari a € 2.453.086,82 con tasso di riscossione del 46,83%. Il tasso di riscossione peggiorava nel 2010 attestandosi al 39,12 Anche i risultati del 2011 e del 2012 confermano tali difficoltà. Basta dare uno sguardo velocemente a questi dati per capire che si parla di milioni di euro che ogni anno sono stati accertati ma non effettivamente riscossi. Tale situazione ha portato il Revisore ad incitare l’amministrazione comunale agire in maniera tempestiva per il recupero coattivo degli eventuali crediti non riscossi. La cronica crisi di liquidità trova sollievo mediante l’utilizzo di entrate a destinazione vincolata oltre ad anticipazioni di tesoreria non restituite a fine esercizio. Tutta questa situazione non sembra purtroppo simile alla scena del cane che prova a mordersi la coda? Come se non bastassero questi problemi cronici che portano Cerreto Sannita a non essere in grado di vivere di luce propria e ad essere costretta continuamente ad affannarsi per risolvere questa o quella esigenza di bilancio, emerge in questi giorni uno studio di ‘Siope Banca d’Italia’ che inserisce Cerreto Sannita tra i paesi più spendaccioni della provincia di Benevento e quasi sicuramente costretto a penalizzazioni future. In questo contesto ci troviamo dunque ad apprendere dell’accensione dell’ultimo mutuo da parte del nostro ente che, come già detto, risolve sicuramente problemi seri, ma lo fa solo temporaneamente perché non riesce ad agire sulla causa di tali squilibri. Gli stessi probabilmente si presenteranno in futuro e serviranno ancora mutui su mutui. Forse ci siamo già spinti oltre per avere la pretesa di risanare con azioni pratiche la nostra situazione finanziaria, ma provare almeno a monitorare con maggiore incisività le fonti di sostentamento del nostro Ente e allo stesso tempo gestire con maggiore raziocinio le spese dello stesso potrebbe contribuire ad un miglioramento, o ad un minore peggioramento, della situazione complessiva”.